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MICROCREDITO, SPIN-OFF ED INNOVAZIONE

2013 ITALIAATAVOLA 208 febbraio Articolo-page-001

articolo di Giancarlo Pastore ITALIAATAVOLA FEBBRAIO 2013

PERCHÉ È DIFFICILE CAMBIARE?

SUN5 HAPPY

Perché è così difficile cambiare?
quante volte ci troviamo di fronte a questa parola nella nostra vita personale e professionale?
quante volte rimandiamo all’infinito delle scelte perché non ci sentiamo mai abbastanza pronti? Quante volte la vita ci sorprende cambiando, magari nostro malgrado, i nostri programmi?
Quest’articolo offre un momento di riflessione, un modo nuovo di leggere il significato del “cambiamento”, uno spunto perché il cambiamento sia un’opportunità di crescita. Alcuni preferirebbero morire piuttosto che cambiare. Siamo tutti un po’ pigri e di rado ci sforziamo davvero, salvo che qualcosa non ci costringa o che soffriamo a tal punto da essere disposti a fare qualsiasi cosa per alleviare il dolore sia fisico o mentale, emotivo o finanziario, comunque abbastanza forte da farci entrare in azione. Quando parliamo di cambiamenti vorremmo sempre fossero tutti gli altri ad attuarli tranne noi! Vogliamo che gli altri lo fac-ciano regalandoci così una vita diversa. Qualsiasi cambiamento deve invece venire da noi stessi L’unico modo per cambiare è guardare in noi stessi e decidere di agire.
Per attuare cambiamenti interiori dobbiamo agire sui nostri pensieri e comportamenti.
Che cosa possiamo fare di positivo per noi questa stagione che non abbiamo fatto nella precedente? Pen-siamoci un attimo.
Che cosa vorremmo cambiare nella nostra vita? Di quali situazioni vogliamo ora liberarci? E soprattut-to…… siamo disposti a cambiare? Se lo siamo, troveremo molti spunti per realizzarlo.
E’ l’energia emotiva che permette di superare le barriere erette dalla mente. Fare il primo passo è impor-tantissimo. Può essere un libro, un corso, un seminario, un incontro, una persona, un’osservazione molto significativa per noi in quel momento.
A volte può succedere che, in seguito al nostro cambiamento, la situazione, inizialmente, invece di miglio-rare, ci sembra che peggiori: è un segno che qualcosa si sta muovendo ……. Può essere il passato che af-fiora. Lasciamo che emerga continuando a ripetere affermazioni positive e a rafforzare il nostro nuovo modo di pensare.
Tutto è un processo. Lo insegna la natura. Dal momento in cui si semina una pianta passa del tempo prima di vedere il fiore, il frutto. Allo stesso modo dal momento in cui decidiamo di operare un cambiamento al momento in cui otteniamo un risultato passa del tempo: viviamo una fase di transizione, oscillando fra vecchio e nuovo, è un processo naturale .
E’ necessario del tempo per sentirsi forti e sicuri del cambiamento effettuato, quanto, dipende solo da noi.
Sapere cosa fare e farlo è ben diverso. Il cambiamento richiede l’azione.
Ricordiamoci di gratificarci per ogni passo avanti compiuto, anche il più piccolo.
Se solo ci rimproveriamo per quelli all’indietro, l’idea di cambiare diventerà un peso invece che un’opportunità. Cerchiamo di usare tutti i mezzi a disposizione per progredire rassicurandoci e confortan-doci. Quando siamo disposti a cambiare veramente, possiamo farcela. Nessuno può agire per noi: ognuno ha dentro di sé l’energia per realizzare ciò che desidera. Se viviamo esperienze non positive cerchiamo di comprendere come sono state originate per poterle trasformare. Quando accettiamo ciò che non possiamo cambiare e c’impegnamo a cambiare ciò che è nelle nostre possibilità, siamo già sulla buona strada. Il primo passo è essere disposti a trasferire l’energia e gli sforzi che prima s’impiegavano nel tentativo di cambiare gli altri o le situazioni, per cambiare se stessi.

Quando si sta veramente cercando di cambiare non si perde tempo a parlarne. Si è troppo occupati a farlo. Molte persone preferiscono la quiete dello status quo alla sfida del cambiamento che potrebbe migliorare la qualità della loro vita.
Cambiare può significare liberarsi dal senso di colpa, di isolamento, di separazione o solitudine di rabbia, paura o dolore: da sentimenti ed atteggiamenti che causano diffidenza verso il futuro e che condizionano la nostra mente e ci creano difficoltà invece di condurci verso la conquista di nuovi obiettivi. Esistono molti modi per cambiare.
Vogliamo veramente cambiare o preferiamo continuare a lamentarci di ciò che non abbiamo nella vita o per ciò che non siamo?
Solo in apparenza questo è un risparmio “psico-energetico”, in realtà la nostra mente continua a creare sogni e desideri che repressi generano pensieri ed energie negative che a loro volta alterano l’equilibrio psico-fisico, il nostro benessere e la possibilità di crearci una vita piena di successo, serenità e gioia.
Se vogliamo cambiare la nostra vita, è importante lavorare su noi stessi, sul nostro atteggiamento mentale e aprire i nostri cuori.
Se non cambiamo noi, è improbabile che le condizioni esterne cambino davvero.
Il cambiamento avviene attraverso una nuova presa di coscienza, un cambiamento del cuore che permea la nostra vita d’amore.
Ciò che manifestiamo con i nostri comportamenti è il riflesso di ciò che proviamo dentro di noi: le nostre convinzioni sul nostro valore, sul nostro diritto ad essere felici, su ciò che meritiamo dalla vita.
Quando queste convinzioni cambiano, cambia anche la nostra vita.
Quando rinunciate a prendervela con gli altri e iniziate ad assumervi la responsabilità delle vostre scelte vi si aprono tutte le possibilità che vi erano precluse quando vi consideravate vittime degli altri.
Ciò vi spinge a cambiare abitudini o comportamenti che non sono più soddisfacenti o gratificanti, ad ab-bandonare sentieri che sono diventati troppo stretti e a intraprendere percorsi e progetti nuovi.
Cercare di cambiare qualcuno è frustrante e deprimente, al contrario impegnarsi in proprio per determinare cambiamenti nella nostra vita è stimolante. ………si cambia comunque sempre nella vita, anche quando i cambiamenti non sono per nulla desiderati ma avvengono apparentemente per caso oppure nostro malgrado.
La chiave sta nel trovare il valore positivo che ogni avvenimento apparentemente negativo nasconde. Il no-stro “ego” vive come un affronto gli avvenimenti che percepisce come negativi e, come “accecato” non riesce a vedere nella situazione alcun aspetto positivo. Si può utilizzare l’energia che gli avvenimenti vissuti come negativi producono per imparare a riconoscere quei semi che ogni avversità porta con sé e farne benzina per il motore del cambiamento.
Può portare un beneficio almeno tanto grande quanto lo è stata la difficoltà vissuta. Nessuna situazione può essere considerata una sconfitta, un fallimento se noi riusciamo a cambiare, a vedere anche l’altro lato, quello che di positivo possiamo trarne e dare un nuovo senso alla nostra esistenza. L’attitudine al cambia-mento ci rende più sereni, più disponibili e più aperti al futuro.
Vi sono delle persone introverse che dipendono da un mondo interno molto forte per le quali il cambia-mento parte da una modifica della propria convinzione intima. Altre persone, più estroverse, sono aperte all’influenza del mondo esterno e, a volte, fin troppo suggestionabili.
Solamente riconoscendo i propri limiti, oltre che le proprie qualità e successi invece di proiettarli sugli altri è possibile avviarsi sulla strada di un cambiamento efficace.
A volte quando le persone ci lasciano, le situazioni si modificano o le cose cambiano, ce ne addoloriamo o temiamo di non poterci rassegnare e non siamo in grado magari di vedere il bene maggiore che ci attende.
Se decidete davvero di cambiare, avete bisogno di tempo e del vostro incondizionato impegno, di sviluppa-re le potenzialità dell’immaginazione e della creatività: le vie per riprogettare noi stessi e la nostra vita. I cambiamenti che apportate alla vostra vita producono un cambiamento anche delle persone che vi stanno accanto che potrebbero fare resistenza. Può essere necessario riuscire a non cedere alle loro proteste, durerà poco. Si tratterà semplicemente di un tentativo di riportarvi al vostro vecchio comportamento, perché voi facciate per loro ciò che potrebbero e dovrebbero fare da soli.
Spesso con il nostro cambiamento cambiano anche i nostri schemi di comportamento relazionale e le per-sone che scegliamo di frequentare.